Il vino, che passione
In Nutrizione Inserito il 22/10/2023
Una delle frasi più ricorrenti è che il vino non possa essere assunto durante un Percorso Alimentare (specie se di dimagrimento); non parliamo se il paziente in questione soffre di qualche patologia : malattia cardiovascolare, ipercolesterolemia su tutte.
Come al solito, la non conoscenza dei Principi Nutrizionali fa si che un determinato alimento venga sistematicamente perseguitato, se non addirittura bandito dalla nostra tavola.
Vediamo, al contrario, quali possono essere, per sommi capi, i benefici derivanti dalla sua assunzione per merito di elementi o sostanze presenti al suo interno ( Polifenoli, Tannini, Saponine, Vitamine, Sali Minerali ) :
Presenta un'azione antiaggregante piastrinica, migliora la contrattilità cardiaca, fluidifica il sangue, contribuisce a migliorare la concentrazione del colesterolo (specie la frazione HDL), possiede azione antinfiammatoria, è documentata attività antiossidante, ottimizza il consumo energetico (con attività sul deposito di grasso nel fegato), efficace nella sindrome influenzali e nella convalescenza, ottimizza il titmo sonno-veglia, non ultima attività antitumorale.
Possiamo definire il vino, quindi, un "Alimento Energetico Complementare", utile in diverse situazioni patologiche.
Si ma quale vino? E, soprattutto, come assumerlo, inserendolo in un Piano Nutrizionale in maniera coerente, assicurandoci, oltre che il giusto abbinamento, anche la quantità ottimale e non dannosa?
Innanzitutto, scontato, che sia vino di qualità!
Potremmo dire, per sommi capi, che andrebbe preferito quello rosso, anche se diverse varianti di bianco possiedono alcune proprietà terapeutiche.
Quindi, siamo così sicuri che il vino faccia male?